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Cenni Storici

Cenni Storici Sull’Alpe Moschera

Il Patriziato di Sala Capriasca è stato fondato nel 1837 e all’inizio era gestito dalla Municipalità locale ma << affatto distaccato e separato dall’amministrazione così detta comunale >>. Nelle note di fondazione si legge: << Il Corpo patriziale del Comune di Sala Capriasca è composto dai cittadini patrizi delle Terre di Sala, Bigorio, Lelgio e Pezzolo >>. Già nel 1835 venne acquistato un locale, ubicato nel paese di Sala Capriasca, che serviva oltre che per le future riunioni patriziali, quale << ufficio della Municipalità >> e come << scuola comunale >>. Il primo bilancio patriziale, che riguardava l’anno 1837 e che fu tenuto dal << segretario della Municipalità >>, chiudeva con le seguenti cifre: entrate £ contonali 2.433.036: uscite £ cantonali 1.186.023; sovvenzioni alla cassa comunale £ cantonali 226.076; divisione ai fuochi patriziali £ cantonali 623.00.0; avanzo di cassa per il 1838 £ cantonali 397.139Il contributo di £ cantonali 7.00.0 per ogni fuoco patriziale, importo molto rilevante per quegli anni, fu deciso dalla Municipalità.
Famiglie patrizie
Esse erano:
– per le terre di Sala: Ferrari, Lepori, Menghetti, Menghè, Mazzoli, Moncrini, Petrini, Rovelli, Rusconi, Soresina, Talamona;
– per le terre di Bigorio: Aloigi, Bettini, Ferrari, Lepori, Menghè, Quadri, Rovelli, Stampanoni, Storni, Tartaglia:
– per le terre di Lelgio: Giovannini, Rovelli;
– per le terre di Pezzolo: Ferrari, Rovelli, Tartaglia;
Alcune famiglie si sono estinte: Bettini, Mazzoli, Petrini, Rusconi, Soresina, Talamona;
Per altre il cognome si è modificato: da Aloigi in Deluigi, da Menghè in Menghetti;
Una si è aggiunta prima del 1850: Manetti (all’inizio chiamata anche Manetta).
Con la nuova legge organica patriziale altre hanno chiesto e ottenuto la cittadinanza patriziale negli ultimi anni: Benagli, Bernasconi, Bianchi, Ceppi, Clementi, Dolci, Gelpi, Gianinazzi, Marconi.
Anticamente, il Patriziato era proprietario anche degli Alpi di Almatro (in Val Sertena) e Piandanazzo (sopra Corticiasca) con relativi pascoli. Dai conti del 1837 risulta che questi alpi erano gestiti da Pietro Guerra di Isone, che versò £ cantonali 1.134.170 quale affitto. Questi beni immobiliari furono venduti agli inizi degli anni Trenta e con il ricavato si contribuì alla costruzione della strada che dal paese di Bigorio porta al Convento dei Frati Cappuccini. Il Patriziato di Sala Capriasca aveva anche altri beni immobiliari, come ad esempio il bene sul Monte Pòmbio, prima di Condra, il cui incanto per la vendita si tenne il 6 febbraio 1927.